03 novembre 2006

3 Novembre: National Day of Clichés

DI LAJULES

Dopo Ognissanti e il giorno dei morti, oggi negli Stati Uniti è finalmente il turno della Giornata Nazionale dei Cliché. Per celebrare in grande stile questa lieta occorrenza, ho avuto la bella idea di pubblicare un post tutto speciale. Vi chiedo soltanto di accettare le mie più sentite scuse dal profondo del cuore per l’assenza di foto. So benissimo che un’immagine vale più di mille parole, ma in questi giorni ho proprio la testa tra le nuvole e non riesco a concentrarmi.

É una notte buia e tempestosa, ed io siedo davanti al caminetto sorseggiando del buon vino, pensando: “Mamma mia, certo che l’universo è proprio infinito!”
Alec è sdraiato sul tappeto accanto a me, ed all’improvviso esclama (in inglese): “Che meraviglia! Quando stiamo così mi sembra di tornare bambino”.
In quel preciso istante comincio a riflettere sui rapporti uomo-donna, e della reale possibilità che Alec stia iniziando a percepirmi come una figura materna.

Guardo Alec e la bottiglia di merlot e penso che gli uomini sono fortunati perchè, come il vino, migliorano con l’età. Io invece rischio di inacidirmi a furia di lottare per farmi strada in questo mondo di uomini: Alec non sa che fatica comporti affermarsi nel campo del lavoro senza rinunciare alla propria femmilità. Finisco il mio bicchiere di vino in un sol sorso, e penso che certa gente dovrebbe mettersi un po’ nei miei panni prima di parlare (anche se poi andrei in paranoia perché non avrei più niente da mettermi).

Nel tentativo di far sbollire la rabbia, richiamo alla mente il sogno nel cassetto di una vita più semplice, dove vivo felice in un casale in Toscana. Tra le colline in fiore riuscirei finalmente a godere in pace delle vere gioie della vita: l’odore pane fresco, il profumo dei fiori, la risata di un bambino. Nei melanconici pomeriggi autunnali rimarrei seduta in veranda a guardare l’orizzonte. Seduto accanto a me, avrei il mio barboncino Fidocchio, il migliore amico del mio uomo dei sogni, che mi guarda con quegli occhi da cerbiatto a cui è impossibile resistere. É così intelligente, gli manca la parola, e se l’avesse mi direbbe: “O Giù, grazie di esistere!”

Nel sogno nel cassetto Fidocchio ed io sediamo sempre in silenzio ad ammirare il tramonto, ed entrambi pensiamo tra noi e noi: “O tramonto, se non ci fossi, bisognerebbe inventarti!” Anche perché, immersa in quella vita idilliaca, saprei con certezza che dopo il tramonto c’è la notte, e dopo la notte l’alba dove mi ritroverei come una ragazzina piena di sogni e di speranze con tutta la vita davanti.

Ma il sogno svanisce all’improvviso, e mi ritrovo nella dura realtà della mia vita americana. Mi alzo pigramente dal tappeto e guardo Alec che dorme e russa e chissà cosa sogna sotto il suo cappello da cowboy e col fucile tutto sporco di ketchup. Guardo fuori dalla finestra stringendomi nel plaid e mi accogo che non piove più, e che il cielo è tutto tempestato di stelle. E penso allora che forse, sì, il mondo è fatto a scale e c’è chi scende e c’è chi sale (ma io spero con tutto il cuore che voi prendiate l’ascensore).

Questo post è dedicato a tutti quelli che si odiano e poi si amano e poi si amano e poi si odiano e poi si amano.

12 commenti:

cat ha detto...

mal comune, mezzo gaudio!
amore, tesoro...porco di qua e porco di là! cat

papapolpo ha detto...

in toscana un paio di settimane fa la gente aveva il fango alle ginocchia ,l'acqua in casa con le stanze piene di muffa a causa dell'umidità, ed i vari fidocchi continuavano ad abbaiare bestemmiando contro l0 straripamnto dei piccoli fiumiciattoli locali.
Riassumendo: "ogni posto è bello se stai bene con gli altri e sei sereno e ogni posto meraviglioso può essere una merda se sei triste."
Quindi:" non crearti problemi e paranoie e cerca di trarre il meglio da ogni situazione"
con affetto il tuo papapolpo

Annina ha detto...

Cara Jules,
mentre tu guardi le stelle pensando a quanto siamo piccoli di fronte all’infinito, qui in una sola notte siamo passati dal caldo dell’estate al gelo invernale, dalle maniche di camicia ai cappotti. E comunque una volta i treni passavano in orario, oggi sono sempre in ritardo. E questo non è un cliché.

annucci ha detto...

Comunque voi tutti mi criticate solo perchè siete invidiosi della mia bellezza e del mio successo!

Annina ha detto...

Del resto Annucci, la bellezza conta molto all'inizio, ma se non hai altre qualità non basta per sfondare.

annucci ha detto...

Si ma perchè io che sono beklla devo essere per forza anche stupida?
A pagina 5 del mio calendario c'è scritto che c'ho la laura triennale in scienza della filosofia artistica contemporanea, mica cazzi!

papapolpo ha detto...

non diciamo eresie....per sfondare le vetrine dei gioellieri non serve essere belli!!!!!

Lajules ha detto...

Grazie amici di queste perle di saggezza perche' e' solo con voi che condivido gioie e dolori, e mi piace avere la certezza matematica che tutto con voi finisce a pizza e fichi.

Cara Annucci, non ti crucciare se sei una bionda naturale e tutti ti giudicano da come appari. L'importante nella vita e' essere se stessi, e se tu sei bionda con il cervello allora il tuo partner, il tuo ambiente di lavoro e sopratutto la societa' devono accettarti per quello che sei. In fondo sei bella ma non sei trasparente, quindi credi in te stessa e tutti i tuoi sogni si avvereranno come per magia. Spero di essere stata chiara, perche' so che essendo mora mi arrabbio molto piu' facilmente e mi lascio trascinare dalla passione e dall'invidia.

annucci ha detto...

Grazie cara lajules,
peccato che a 29 anni non sia ancora riuscita a prendere la patente perchè all'esame mi giudicano male solo perchè sono bionda e bella pensano che io non sappia guidare, anche se a dire la verità non so parcheggiare e quando mi fermo al semaforo mi trucco guardandomi nello specchietto retroviore!
oops

annucci ha detto...

Sono una gnocca senza testa!

Lajules ha detto...

Mestrini e amanti di Venezia: leggetevi una bella sfilza di luoghi comuni e varie ottusita' in questo articolo del Corriere (il giornale dell'armata del nulla) di qualche giorno fa. La colpa di Venezia che affonda e' dei mestrini che votano Cacciari, e la soluzione alla citta' che si svuota e' importare piu' studenti stranieri. Il giorno dei cliches era il 3, e ho mandato un'email inutile al Corriere per ricordarglielo.

Cara Anna, grazie al tuo commento strappato all'attualita', la parola "gnocca" appare per la seconda volta su TheDeadChef. E comunque se non vuoi sentire commenti maschilisti faresti bene ad evitare le trasmissioni di approfondimento politico italiane. Un bacio, bella bionda!

annucci ha detto...

Ciao volevo solo dire che io non sopporto le persone false, quelle che davanti ti fanno una faccia e dietro un'altra.
Volevo solo dire questo!