DI LAJULES
Ho appena finito di leggere la "pagella" di Vittorio Zucconi sul dibattito di ieri sera tra i due candidati alla presidenza americana. Zucconi assegna a Sarah Palin un 7 per aver recitato efficacemente il suo copione e per essere la vera speranza di John McCain. Poi ha dato un 5 a Joe Biden, aprendo la spiegazione di questa insufficienza con queste parole:
"Neppure il momento di autentica commozione che gli ha stretto la gola per qualche secondo nel magone del ricordo della tragedia automobilistica che gli portò via la moglie e la figlia, lasciando il figlio tra le vita e la morte per giorni, riesce a togliergli quella patina di politichese professionale e risaputo in stile democristiano anni '50 che più di 30 anni sui banchi del Parlamento appicciherebbero a chiunque."
Non so come andra' a finire questa elezione, ma posso dire che Zucconi esprime opinioni ben diverse da quelle della stampa internazionale. Sarah Palin, che pur non ha commesso le tragiche gaffes degli ultimi giorni nella serie di inteviste per CBS News, non convince ancora. Il meglio che si dice di lei e' che abbia "fermato l'emorragia" dei sostegni del partito repubblicano. In molti poi hanno notato che Palin non ha proprio risposto alle domande, ma ha invece ripetuto le solite frasette imparate a memoria (e spesso condite da uscite colloquiali-simpaticone che cominciano a stancare). Joe Biden invece e' piacuto un po' a tutti, perche' e' stato chiaro, convincente, e si e' dimostrato un esperto in quello che diceva. Il momento in cui Biden ha parlato della morte della moglie e della figlia piccola, poi, e' stato il piu' seguito di tutti, e un sondaggio di CNN tra gli "indecisi" ha segnalato quel momento come il piu' significativo dell'intero dibattito. Joe Biden "in stile democristiano", dice Zucconi? Non so davvero da dove provenga questo commento; non ha alcun senso.
Per concludere, diro' che molti altri sondaggi degli ultimi giorni hanno mostrato come l'effetto- Palin si sia ridimensionato, con un'altissima percentuale di indecisi che si dichiarano scettici a proposito della preparazione del governatore dell'Alaska e francamente preoccupati della possibilita' che Sarah Palin possa un giorno diventare presidente.
Non so bene quale dibattito abbia guardato Vittorio Zucconi, e che punto di vista stia presentando nella sua rubrica, ma sembra un punto di vista molto personale e molto poco illuminante. Insomma, se volete capire come l'America stia vivendo questo ultimo mese prima delle elezioni presidenziali, lasciate perdere le pagelle di Zucconi, o almeno andatevi a leggere anche quelle del Washington Post, New York Times, Guardian, Independent, Economist...
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