21 ottobre 2006

PIL: Ma e' arte?

DI Dr. NOVE

Spesso abbiamo visto il cibo considerato come arte. E troppo spesso abbiamo dimenticato che alla fine del cibo, c'e' la benedetta digestione. La mia amica e compagna di bisbocce Dr. Nove mi manda allora questa email con un quesito sull'eterno connubio tra espressione artistica ed espressione fisiologica. Siete invitati a lasciare i vostri commenti e a tirare l'acqua quando ve ne andate.


"Nel terzo secolo dopo Cristo un signore di nome Mani elaborò la teoria religiosa (detta appunto Manicheismo) della divisione del mondo in opposti: bene e male, luce e tenebre... insomma in due schieramenti che si affrontano come due squadre di calcio con rispettive curve di ultras!!
Negli ultimi cinquant'anni c'è anche chi, con propositi più artistici che spirituali, ha effettuato un'ulteriore divisione del mondo in base alle proprie intenzioni comunicative: il mondo della cacca e il mondo della pipì.
Ora, non storcete il naso esclamando bleah che schifo che cavolo scrive questa perchè ho le mie ragioni per affermarlo... Alcuni artisti soprattutto dalla metà del 900 ci hanno educati alla visione di qualunque indefinibile "cosa" che si possa genericamente celare dietro alla definizione "alienazione dell'uomo contemporaneo". Ci hanno proposto bidet chiodati, onirici elefanti con zampe di ragno, ferri da stiro arruginiti, sacchi del carbone sbregati, maiali sezionati, lampadari fatti di tampax, bambini impiccati agli alberi (la nostra gloria nazionale Maurizio Cattelan) e perfino a escrementi inscatolati. Questi ultimi ad opera del buon Manzoni, non l' Alessandro di "quel ramo del lago di como che volge a mezzogiorno..", ma Piero, quello della "merde d'artiste" appunto, che ha pensato bene di presentare il prodotto della sua digestione prontamente confezionato in una scatoletta di latta tipo quella del tonno Consorcio, in modo da poterci far godere di cotanta meraviglia comodamente appostati dietro alla vetrina in una stanza del museo del castello di Rivoli a Milano.

Ma c'è chi non d'accordo si è opposto al Manzoni rivendicando la dignità e dunque la rappresentabilità "in action"della pipì. Oggi infatti stavo vagando in internet, sui siti dei vari musei d'arte moderna e contemporanea di Berlino (città dove ho intenzione di recarmi tra qualche tempo) e ho assistito ad una "performance" a dir poco singolare. C'era un signore con il suo tesoro di fuori che se ne andava in giro pisciando per tutto il patio. Ogni tanto lo faceva anche sopra ad alcune delle sue tele (forse quelle che non gli erano venute molto bene?). Intanto mi chiedo con quel freddo come fa e secondo la produzione di urina di quell'uomo è tipo quella di Benigni ne "il piccolo diavolo" mentre tra lo stupito e l'orgoglioso urla "Maurizio!!" al povero Walter Matthau.

Ora dico io, dopo individui ricoperti di pallonci neri come testimonianza della barriera delli'incomunicabilità tra gli esseri umani, ragazze che si fanno versare addosso vernice bianca come segno di ribellione al perbenismo della società borghese... pure quello che ci piscia addosso dobbiamo sopportare o capire o ammirare o....? Almeno il buon Manzoni ci aveva evitato di assistere all'atto defecativo lasciandoci a testimonianza del suo messaggio solo l'edificante risultato della sua riflessione; questo qui no, ci coinvolge in ciò che di più quotidiano e umano ci sia compiacendo i desideri voyeristici dei presenti. C'è qualcuno che si metterebbe questo "body artista" in giardino? Vorrei proprio sentire il commento di Angela Vettese, una grandissima prof. di storia dell'arte nonchè direttrice della fondazione artistica Bevilacqua la Masa, colei che alla biennale ebbe il coraggio di intravedere un nuovo "Big Bang" in una sedia con sopra una testa mozzata!

Insomma quest'arte variamente etichettata continua a suscitare dei dubbi. L'arte "concettuale" è tale se esprime concetti, se, al contrario, esprime funzioni corporali allora sarebbe meglio chiamarla "arte espletiva" o "espulsiva"... non ci si stupisca se le mamme preferiscono ancora il superinflazionato Van Ghogh.

Un'ultima cosa, singolare pure questa ma forse avenieristica... c'è anche chi ha cercato un compromesso tra i due elementi di cui sopra: Erika Jong che in un suo celebre romanzo affermava che in fondo l'uomo nasce tra la cacca e la pipì quindi in qualche modo questi due elementi sono una parte di noi: siamo una terza parte di prodotto di espulsione... ecco dunque la domanda che sorge spontanea: l'alienazione dell'uomo moderno sarà forse dovuta a questa nuova consapevolezza sulle nostre origini?
Grazie Erika!

A voi le riflessioni."

23 commenti:

cat ha detto...

...dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior...cat(ma non è mia, magari!)

Annina ha detto...

Beh cat, la tua commovente citazione vale come metafora e comunque, in senso non figurato, richiama immagini bucoliche di pascoli all’aperto e letame sparso, non certo rovesciato in una galleria d’arte. Lì i fiori non nascerebbero, tra l’altro. E spesso mi chiedo perché io debba entrare nelle sale di una mostra di arte contemporanea nel timore di trovarmi davanti qualcosa di schifoso, inutile o pauroso. E poi che bisogno c’è di ripetere provocazioni vecchie di un secolo?

Lajules ha detto...

Saranno anche provocazioni vecchie di un secolo, ma nel frattempo mica abbiamo smesso di andare in bagno. Sara' che sono un po' ossessionata dal tema, specialmente da quando mi sono trasferita a Washington ed ho incontrato le toilette-vassoio che, come dire, ti mettono davanti alle tue responsabilita'.

Insomma, cacca e pipi' non mi offendono ne' mi disgustano, ma so che la loro natura e' spesso sfruttata da artisti molto poco ispirati.

Il problema mi sembra sempre lo stesso: ha piu' valore l'arte che ci viene sbattuta in faccia o quella che troviamo da soli alla fine del cammino? In breve: e' meglio un poeta che ci fa la pipi' sulle scarpe o fare la cacca in mezzo ad una radura persa nei boschi, nello scenario perfetto?

Annina ha detto...

Non sono molto convinta. Nemmeno a me offendono le nostre deiezioni. Ma la provocazione caccapipì è la prima che impara il bambino in età da asilo, e questo vorrà pure dir qualcosa. Io non so molte cose di me stessa, ma una la so di sicuro: non sono un'artista, in nessun modo. Ma cacca e pipì le so fare da sola. E se fossi un'artista, non lo sarei mentre le faccio.

p.s. per lajules: anche in Germania si provano le delizie delle toilette-vassoio

annucci ha detto...

Io non sono na grande esperta in materia ma posso dirvi che ad un concerto il front man ha cominciato a pisciare giù dal palco e tra un pò ce pjava in pieno. E lajules lo sa!

Annina ha detto...

Annucci, non ci hai detto se è meglio il frontman che ti fa la pipì sulle scarpe oppure...

Lajules ha detto...

Annucci, che belle le serate rockabilly al Jam... Quante pipi', bottiglie volanti, e calci sugli stinchi da quell'esercito di sdentati con il ciuffo! Ricordo il Baga definire un gruppo in particolare (non quello della pipi') "musica da rutti", per la limpidezza della voce del cantante. Ma tornando al tema del post, ricordo che la mia reazione alla band fu di scioccata indignazione. Tornata a casa, mi chiesi se non mi fossi trasformata in una bacchettona. Il quesito rimane, ma da quel giorno guardo i concerti da una distanza di sicurezza.

Anonimo ha detto...

A una delle tante Linee che realizzò Manzoni, parteciparono anche Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto, all'epoca giovanotti. Il primo reggeva il nastro, il secondo girava una specie di carrucola su cui l'artista teneva poggiato un pennarello.

Così, per dire la mia.

Annina ha detto...

Quella di Cochi e Renato non la conoscevo; le merde d'artista, ovviamente, mi erano rimaste impresse, anche grazie all'elegante confezione retrò.

Anonimo ha detto...

... Vorrei ricordare che non molto tempo fa a Parigi venne fatta un'esposizione di sculture di neve modellate dalla pipì dell'artista... sto cercando di scoprire come si chiama...
Io ho studiato arte contemporanea ma non riesco proprio a considerare nè arte nè provocazione questa forma di puro esibizionismo e comunque per completare leggete un po' qui:

L’«evento» concettuale
In questa categoria possiamo includere quegli artisti e quei movimenti la cui attività si esprime soprattutto attraverso happening e performance. Ricordiamo che, benché i due termini sono quasi equivalenti nel significato di fondo di "esibizione", la differenza solitamente consiste nel fatto che l’happening è un’azione in cui gioca un ruolo determinante l’improvvisazione e il caso, e spesso prevede anche il coinvolgimento del pubblico, mentre la performance è un’azione o un evento pianificato, il cui esito non è casuale ma è quello che specificamente l’artista vuole ottenere. In senso più generale oggi è maggiormente usato il termine performance per indicare qualsiasi operazione artistica basata sull’esibizione di tipo teatrale.
Il termine Bad Painting era inizialmente una espressione derivante dal trash inglese, ovvero dalla voglia di scandalizzare. Del resto Chris Ofili, uno dei massimi esponenti della Bad Panting, nel 1997 espone nella mostra "Sensation" quadri polimaterici realizzati con sterco di elefante, ritagli di immagini pornografiche, brillantini ecc., dimostrando intenti fortemente dissacratori e forzatamente scandalistici. L'intento principale della Bad Painting è quindi quello di sminuire con immagini inutili o frivole o volgari, temi ritenuti dai più importanti e ad esaltare temi decisamente banali, quindi in estrema sintesi la "Pittura Cattiva" ha come unico intento quello di ridicolizzare. Tra gli artisti aderenti a questo movimento ricordiamo Mark Kostabi, Martin Maloney e Chantal Joffe.

Lajules ha detto...

Ho letto ieri sull'Express (il Leggo di Washington) che a Vienna sono stati ritirati da un bagno di un locale degli urinali a forma di bocca di donna. Ecco un esempio di oggetto che in una mostra avrebbe suscitato un dibattito, mentre in un club suscita una rivolta (e a ragione, per quanto mi riguarda).

Sono anche felice di comunicare che i commenti di questo post contengono le parole segrete della settimana: "Renato Pozzetto" e "sterco di elefante" (non correlate). Per i vincitori c'e' un saluto da lontano con un tovagliolo a quadretti da parte di DeadChef.

annucci ha detto...

AHAHAHAHA
Che paza (con la "z" dolce) che sei lajules!

annucci ha detto...

Scusate sul sito di libero ci sono le foto dei locali all'ultima moda della Cina: ristoranti a tema..bagno.
Si mangia seduti su sedie a forma di cessi e in piatti a forma di vasche da bagno. L'arredamento è composto da water e orinatoi.
Buon appetito!

Lajules ha detto...

Annucci la paza con la "z" dolce sei sempre e solo tu. E ci vediamo dopo al solito ristorante cinese alla moda che sai tu.

Quando dico "urinale" intendo "orinale, pitale, orinatoio". Come al solito ho aggiunto una vocale al termine inglese.

Anonimo ha detto...

visto che uno dei vincitori sono io mi regali quel tovagliolo a quadretti come trofeo da sbandierare ai quattro venti?
in ricordo di questo "dotto" post

Lajules ha detto...

Fransia: Come al solito audace, italica e combattiva.

Per chiudere l'argomento, vorrei invitare Annucci a raccontarci di una sua opera artistica (visto che gioca a fare la bionda svampita) a cui Franisia accenna. Se non ne parli tu, Annucci, almeno dai la liberatoria alla Fra che era presente all'happening.

Dr. Nove: Il tovagliolo le sara' recapitato da me medesima durante le feste natalizie.

Annina ha detto...

Ahimè! Credevo che tra questi post avrei trovato strumenti per capire l'arte contemporanea, e invece ho trovato solo escrementi! Sob!

annucci ha detto...

Ti riferisci oper caso alla mia mitica "merdata di Napoleone"

Lajules ha detto...

Annina: Mi hanno detto che prime tre domande che ti vengono davanti ad un opera d'arte sono quelle giuste. Se puoi vuoi capire l'arte contemporanea, temi e sviluppo, visita le gallerie invece di rivolgerti a DeadChef che e' tanto se riesce a farsi una pasta al tonno la sera.

Annucci: Ebbene si'.

Annina ha detto...

Il problema dell’arte contemporanea è che non ha ricevuto la conferma del tempo e quindi nelle gallerie d’arte occorre scremare, scremare, scremare, senza poter contare sul proprio giudizio che, nel senso comune, rimane strettamente estetico. E occorre tener conto che le furberie della mercificazione non risparmiano le mostre d’arte, anzi.
Comunque non credo che davanti ad un’opera d’arte sia sufficiente farsi domande (che potrebbero anche essere del tipo: “perché sono costretta a guardare un cavallo in formalina?”, “perché mi tocca evitare la pipì dell’artista?”). Per quel che ti posso dire, osservare bene e fare constatazioni è spesso molto utile.
Non buttiamoci giù, però. Sono sicura che Deadchef sa insegnarmi almeno a fare la pasta al tonno.

annucci ha detto...

Avrò avuto 5 o 6 anni e i miei avevano ospiti a cena.
Io sono andata in bagno a fare la cacca e ho pensato bene di fare uno scherzo (da piccola adoravo fare scherzi).
Non ho tirato l'acqua e ho attaccato sotto il coperchio del gabinetto un cartello con scritto: "merdata di Napoleone" e l'ho chiuso, di modo che aprendolo si fosse vista la cacca dentro la tazza e il cartello attaccato sopra.
L'idea era quella di fare una specie di museo delle cagate di personaggi importanti.
Come potete notare ho precorso i tempi!
La prima ad andare in bagno fu un'amica di mia mamma che si scandalizzò moltissimo, mia mamma rise per due settimane!

Annina ha detto...

Annucci è una storia bellissima! E scommetto che non avevi neppure visto "Amici miei", data l'età. Però è un falso storico... forse l'amica di tua mamma si scandalizzò per questo.

papapolpo ha detto...

x annucci:

se lo fai a casa ti ammazzo!!!!