13 marzo 2007

Prendi un caffè?

DI LAJULES

Sono arrivata a casa di Alec quasi 3 anni fa, con una sola valigia per tre mesi di soggiorno. Nella valigia, avevo il vestiario minimo e necessario per l’estate, e la solita scorta di cibo italiano quale pasta di Gragnano, lasagne all’uovo, funghi porcini, parmigiano e caffè. In quei tre mesi, mi sono impegnata a cucinare cenette italiane sfoggiando una superficiale nonchalance cui Alec non ha saputo resistere.

Ma i miei piccoli segreti e le mie rivelazioni sono durate poco. Il mio studente americano era più volenteroso e curioso di quanto sperassi, e già un anno dopo venne svelata la mia ignoranza abissale in cucina. La bevanda che mi tradì, come tradì Sindona, fu il caffè.

Arrivata a Washington con una Bialetti da tre e quattro pacchi di Lavazza Qualità Oro, ci misi poco a sedurre Alec, che non aveva quasi mai bevuto caffè in vita sua. Dopo quasi tre anni di cura, l’amore di Alec per la miscela arabica è sfociato nei seguenti acquisti: una macchina espresso, un macinino elettrico (non con le lame, per carità), un pacco da due chili di caffè in chicchi dalla prestigiosa torrefazione di Sant’Eustachio a Roma, e un manuale da barista provetto scritto da un folle alchimista di Seattle considerato il profeta dell’espresso in America.

La cosa mi fa piacere da un lato, perché l’espresso che bevo a casa è di alta qualità e in tazzina preriscaldata, ma il problema arriva quando, di fretta la mattina presto, oso farmi il caffè da sola.

A qualsiasi ora dell’alba io decida di fare colazione, Alec compare nel momento in cui cerco invano di impaccare il caffè e mi ridacchia alle spalle. La ragione? Non premo abbastanza. Io alle sei del mattino (e alle sette, otto, nove e dieci) non riesco a fare il pugno, quindi potete immaginare quanto possa riuscire ad applicare 20kg di pressione su una maniglia della Gaggia. Quando poi il caffè scende nella tazzina, troppo in fretta e troppo liquido, Alec protesta che, se devo sprecare il caffè importato dall’Italia, posso almeno chiedere che me lo facesse lui. Sta quasi per lasciarmi in pace, quando nota che la cremina nel mio caffè è troppo pallida, segno che l’acqua non era calda abbastanza, o che il caffè era stato impaccato in maniera ineguale, se non addirittura insufficiente. Apriti cielo quando aggiungo i miei due cucchiaini di zucchero! Lo zucchero è l’epitaffio del mio disastro in tazzina.

Non posso allora non pensare a quei giorni lontani, quando sorridente mostravo ad Alec quanto caffè si mette nella moka e come si fa la cremina con lo zucchero. Oggi, Alec ha svelato i miei trucchetti da quattro soldi e il mio espresso arraffazzonato alla bell’e meglio. “Impara l’arte e mettila da parte…” Forse l’arte dovevo lasciarla in valigia, ma come resistere alla canzonetta? Ah che bellu cafè, solo a Washington ’o sanno fa…

Parlatemi dei vostri conflitti in cucina, per favore.

23 commenti:

Pluto ha detto...

tra un po anche io partirò con la mia valigia di cartone ma senza caffe, non mi piace

Annina ha detto...

Che dire Pluto? Probabilmente è meglio che non ti piaccia il caffè, andando negli USA ti risparmierai dei problemi!

Garrett ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
pOpale ha detto...

Pe fare qualcosa di nuovo, qualche mese fa ho cominciato a proporre a Mic piatti orientali, in verità erano un miscuglio di farro e riso con verdure lesse, a volte arrichiti da petti di pollo tagliati o del pesce il tutto saltato nella WOK... ancora oggi Mic fa delle resistenze a mangiare a ristoranti orientali temendo di trovare nel menù uno dei miei piatti, non ne capisco il motivo ;)

Annina ha detto...

Io ho risolto brillantemente i conflitti in cucina standomene fuori. Non cucino se non costretta dagli eventi, perciò il ruolo del cuoco, per fortuna da lui non sgradito, è assegnato a mio marito. Però, siccome in questo come in molti altri ambiti della vita sono una teorica, se rimango nei pressi dei fornelli non resisto: devo per forza suggerire, commentare, criticare, dare le direttive per la preparazione di piatti con cui mai e poi mai mi cimenterei personalmente. Insomma, diciamolo, sono insopportabile persino a me stessa, pertanto mi auto – esilio in soggiorno con il giornale in mano, aspettando che mi si chiami perché è pronto in tavola.

Labelladdormentata ha detto...

Io ho tutta una serie di amici inglesi che praticamente fanno la fila per venirci a trovare qui a casa e poter mangiare le cose che cucino. Purtroppo quando siamo andati a Londra per ricambiare le visite, abbiamo dovuto mangiare le loro specialità........
Anche noi, in famiglia, adoriamo la miscela di S. Eustachio e uno dei regali che ci faremo, mio marito e io, sarà proprio andare a gustarci una tazzina e a comprare un po' di scorte. L'eurostar al ritorno profumerà di caffè!

Giulianissima ha detto...

Ciao italiana in America,
è la prima volta che ti linko: mi piacciono le persone che con coraggio lasciano la loro realtà per inseguire un sogno. Anche io, più di tre anni fa, ho lasciato la mia città e ora eccomi a Roma, a fare il mestiere che amo.
Ti auguro buona giornata
Giuliana

P.S. il mio blog è:
http://giulianissima.blogspot.com

nonsisamai ha detto...

Ciao! Grazie a Pluto mi sono imbattuta nel tuo blog. Anch'io mi sono trasferita negli Usa. E' sempre bello confrontarsi con gli italiani!Qui da me, a Dallas, siamo pochissimi e suscitiamo una certa curiosita' soprattutto se non ci piace tantissimo il caffe'... :o)

MEO ha detto...

che devo dire.. sono un'amante del cappucino al bar con corredo di due bei cornetti.. ma se da codeste parti si beve un buon caffè, creato dall'amore di due persone.. prendo il primo volo e vengo a bermene una bella tazza.

Anonimo ha detto...

Carissima laJules,
mi sono divertita un mondo a leggere le tue prodezze e quelle di Alec sul caffè e quindi mi inserisco.
Se vuoi riguadagnare terreno, visto che mi pare tu sia rimasta indietro rispetto a lui, ti dò la dritta per macchiarlo con il latte; il latte va montato quando è ancora freddo!
E viene una meravigliosa crema densa.
Ma non farti beccare subito!
Ciao MOM

cat ha detto...

IO voglio sposare loulou!
quanto sono incasinato nella vita, tanto sono maniacale e ordinato in cucina, quindi, ogni volta che cucina mrs.bee (la mia mogliera)mi è vietato entrare in cucina, pena una mestolata nei denti...ma che ci posso fare se taglia le fette di zucchina a 1,2 mm invece che a 1 mm, se usa la forchetta nella pentola anti-aderente, se taglia le cipolle da destra a sinistra e non da sinistra a destra...ultimamente cucina con la porta chiusa a chiave, io non capisco? 'notte cat

Garrett ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Annina ha detto...

Vedo che Cat capisce la mia posizione, con l'aggravante che io non cucino. Ma la forchetta sull'antiaderente... NO!

Anonimo ha detto...

...noi ancora non ne abbiamo. A dire il vero, faccio avvicinare Nath alla cucina ancora molto poco e per pratiche da sguattero, sparecchiare, riempire la lavastoviglie ecc. Conto che ben presto, e lo spero tanto, perchè questo significa che tutto prosegue per il giusto verso, mi lamenterò di averlo così viziato.
Comunque appena ieri sera dopo il nostro week end insieme, ho ritrovato bicchieri dove non dovevano essere... leggevo un articolo che gli atriti delle coppie emorgono proprio da queste piccole cose "casalinghe", a partire dal dentifricio...
ciao!

Anonimo ha detto...

come come come?
dove li ho messi sti bicchieri?

Anonimo ha detto...

amore andavano benissimo!!
pipipi

Anonimo ha detto...

Lasciate le tazzine e controllate la buca delle lettere, avete posta..

Anonimo ha detto...

..ma non dice a noi?

Anonimo ha detto...

no.
lo dice ai padroni di casa, direi.
(anche se a volte, come ora, usiamo questo blog come fosse il nostro, vista la gran compagnia)
sarà che da noi viviamo momenti di splendida solitudine?

Lajules ha detto...

Ciao a tutti! Sono stata a letto con l'influenza per una settimana, ma la cosa peggiore e' che come mi sono ammalata mi e' morto il telefono di casa e la connessione internet! Sto scrivendo dall'ufficio e non potrei e spero di potervi salutare tutti al piu' presto. Nel frattempo, fate come foste a casa vostra (Nathan e la Francese siano da esempio).

Un saluto,

Annina ha detto...

Cara LaJules, bentornata! Cominciavo a chiedermi quale castastrofico contrattempo ti tenesse tanto a lungo lontana dal blog!

Garrett ha detto...
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Lajules ha detto...

Loulou, sarei preoccupata anch'io se non avessi sentito Annucci via email. Milanesi: FATEVI SENTIRE!