17 ottobre 2007

E FU... COMBUSTIONE SPONTANEA!

DI LAJULES

Ieri sera sul canale pubblico Americano (WETA) hanno trasmesso un interessantissimo documentario su una delle mie grandi ossessioni: la combustione umana spontanea.

Come sicuramente saprete da leggende metropolitane e dal capolavoro trasmesso su Italia 1 nel programma del martedí “Notte Horror”*, si parla di combustione umana spontanea quando un essere umano prende fuoco improvvisamente e viene ridotto in cenere senza che gli oggetti intorno siano danneggiati. La combustione umana spontanea è derisa dalla comunità scientifica, che ripudia l’idea che un corpo umano possa generare una tale energia da prendere fuoco spontaneamente. Eppure, anche in tempi recenti sono stati ritrovati cadaveri completamente polverizzati in salottini rococó intatti con tanto di giornale della domenica sul tavolino affianco.

Nel documentario di ieri sono state mostrate foto impressionanti di donne e uomini completamente bruciati, di cui rimanevano, sinistramente, solo i piedi. Attorno a loro, si poteva osservare il mobilio appena annerito e televisori semisciolti, ma in generale nessun danno. Le foto erano presentate da ispettori di polizia, pompieri e parenti delle sfortunatissime vittime (la combustione umana spontanea sarebbe rarissima) che a turno esclamavano: “In tutta la mia vita non ho mai visto nulla del genere!” Il dubbio che assale i meno scettici è semplice: come puó un corpo umano bruciare completamente senza che tutta la casa vada a fuoco? In fondo, ci voglio ore ed ore per cremare un cadavere, e le ossa alla fine devono essere triturate perché anche le temperature da crematorio non riescono ad incenerirle. Una temperatura del genere non dovrebbe radere al suolo una bella casetta di legno come quella di molte vittime?

Guardavo il documentario tra le dita e già sapevo che la combustione umana spontanea sarebbe stata il mio destino, quando ecco arrivare, inaspettatamente, la soluzione alla mia antica paura. Uno scienziato americano, John de Haan si è imbattuto in un caso francese di omicidio in cui il cadavere della vittima mostrava segni inequivocabili di autocombustione. L’omicida aveva confessato pero’ di aver dato fuoco alla vittima dopo averla cosparsa di profumo Chanel No. 5. Questi francesi!

Lo scienziato ricordó allora la teoria dell’effetto stoppino. Nell’effetto stoppino, un corpo umano puó bruciare per ore se coperto di vestiti. Con il calore, infatti, il grasso corporeo comincia a colare e ad impregnare i vestiti e finamente diventa carburante per il fuoco. Le fiamme emanate sono piuttosto basse in altezza ma costanti e ad alta temperatura.

Per dimostrare che l’effetto-stoppino è la vera causa della cosiddetta combustione umana spontanea, John de Haan ha condotto un esperimento con l’animale a noi più somigliante: il maiale. De Haan ha creato una stanzetta con del semplice mobilio, e poi per terra ha adagiato un maiale (morto) avvolto in una coperta. De Haan ha provveduto a cospargere la coperta con poco alcol a cui poi ha dato fuoco. Il maiale ha bruciato per 7 ore filate con fiamme basse che toccavano temperature di 800 gradi centigradi. Le temperature altissime sono riuscite dove anche la cremazione non era arrivata, ovvero a polverizzare le ossa. Le fiamme pero’ erano troppo basse per attecchire al di fuori del corpo del maiale, per cui mobili erano alla fine appena anneriti.

A quanto pare, le vittime di autocombustione mostrate nel documentario erano morte di attacco cardiaco o per una caduta mentre si dibattevano dalle fiamme, e alla fine si sono rosolate per ore nei loro lipidi. I piedi, essndo la parte del corpo che contiene meno grassi (tranne i miei), sono rimasti illesi.

Non so perché, ma sono andata a letto contenta. Forse perché una volta ancora la scienza ha scacciato i miei fantasmi. E poi, io non porto profumi.

*Va bene, forse non era un capolavoro ma un filmaccio di serie q. Pero’ il protagonista era il giovincello di Qualcuno voló sul nido del cuculo, mica Fabio Testi!

RICETTA

Di sicuro non ve lo aspettavate, ma ho una ricetta anche per questo post! Si tratta dell’ennesima perla trash americana: i Pigs in a Blanket! Letteralmente “maiali in una coperta”, i pigs in a blanket non sono altro che bbiustel avvolti in rettangoli di pasta sfoglia (quella venduta in lattina) e cotti al forno per una ventina di minuti. Delicatissimi!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Si narra anche di casi di combustione di corpi umani a oltre un anno dalla morte !

http://www.korazym.org/news1.asp?Id=25709

Si possono fare anche altre congetture .... sul Paradiso e l'Inferno

Lajules ha detto...

Grazie bezdomnyi per la foto. Per chi non avesse seguito il link, bezdomnyi ha segnalato un notizione dalla Polonia, dove un ragazzo ha fotografato un falo' per poi accorgersi che le fiamme ricordavano l'immagine del vecchio papa in posa benedicente. A mio parere, le fiamme ricordano anche un signore incappottato che chiama l'autobus, ma si sa che quando si parla coi fedeli e' sempre "Wojtyla, Wojtyla, Wojtyla!"

cat ha detto...

non è che a 'sti poveretti ne è scappata una mentre stavano accendendosi una cicca? saluti dubbiosi cat
ma c'hai altro da guardare??

Annina ha detto...

Avevo sentito la notizia per radio (forse Caterpillar?), ma non avevo visto la foto. Lajules: decisamente un signore alla fermata che chiama l'autobus; se non avesse il cappotto, anche uno che chiama il cameriere.
Anna

MEO ha detto...

questa cosa mi incupisce.. ma davvero può succedere.. io non so molto di queste cose, ma so che se la gente cattive e malvagia del mondo subisse questo evento, forse il mondo sarebbe diverso..

PS: era un bel po' che non scrivevo sul tuo blog.

papapolpo ha detto...

Come al solito è stato tralasciato il problema fondamentale!!!!
E' stato sprecato un maiale!!!
Ovvero: 2 prosciutti, due spalle , ciccioli, cotenna e altre mille delizie...senza poi considerare le utilissime setole per gli spazzolini da dente.