16 gennaio 2007

AVANZI

DI LAJULES

Se non scrivo da quasi un mese è perché per le feste me ne sono tornata in Italia a rifocillarmi di tutto ciò che amo. Ritornata poi negli Stati Uniti, ho confrontato il mio squallido e inesorabile destino d’ufficio con il Carnevale continuo di spritz e cicchetti che avevo lasciato alle mie spalle. Dal 2 Gennaio, ho vagato in cappotto e ciabatte per le strade di Washington e Baltimora, sorseggiando del bourbon di pessima qualità e chiedendomi dove sia finita la mia spensieratezza.

Finalmente questo pomeriggio ho ceduto alla gastrite che mi logorava dal cenone di fine anno e mi sono ritrascinata a casa, dove Alec mi aspettava con una coperta pulita, una ciotola di zuppa, e una manciata di capsule antiacido.

Dopo un lungo bagno caldo e un buon sigaro cubano importato illegalmente, riguardai le fotografie delle mie vacanze adorate. Una sensazione di fastidio lentamente si insidiò tra i miei pensieri, come a competere con tutti e venti i polpastrelli sultanini.

I miei ricordi dorati contenevano una bugia, una trappola antica. Il cotechino e lo zampone con cui avevo posato in languide foto, e che avevo trangugiato tra mugolii e untuosi sorrisi il 31 Dicembre, non mi erano poi piaciuti così tanto. Anzi, se mi permettete, mi avevano fatto schifo.



Sgusciai dalla vasca con un salto (come sempre, perché mi piace il rischio) e mi gettai davanti al computer per riesaminare le immagini del mio cenone. Passai in rassegna le tartine, il baccalà mantecato, le lasagne e le lenticchie, ed ecco, finalmente, il piatto dell’orrore: uno zampone rigonfio e turgido che si stringeva contro un flaccido cotechino nudo come un verme.

Mi riassalì il ricordo di quei falsi organi di salame bollito che sgusciavano da un tascone di alluminio fumante preannunciati da una colata di grasso di ginocchia. Rividi chiaramente il cotechino che zompava sul piatto e quasi volava via sul tavolo. E riassaporai la glutinosa oscenità di quelle carni cartilaginose e chimiche, peccaminose e inutili.

“Ma a chi cacchio piace questa merda?” esclamai e poi di tradussi in inglese per il mio sposo. Alec mi accarezzò la testa in silenzio. Lui il cotechino quella sera l’aveva solo guardato da lontano.

Mi rinchisi allora in camera da letto per riflettere. Ricordai che tutti i miei ospiti avevano solo sbocconcellato zampone e cotechino, usando le cinque portate che li avevano preceduti come scusa per allontanarsi verso il balcone a fumarsi una sigaretta e aspettare pandoro e panettone.

“Questa e’ una tradizione che in fondo non piace a nessuno,” pensavo, “è un laido avanzo di una cultura ignorante e gretta, e io gli avanzi non li mangio.”

Andai in cucina e mi misi a cucinare per Alec: una pasta con le verdure e una caponata a sopresa da nascondere nel frigo per il giorno dopo. E mentre aspettavo che bollisse la pasta, andai a spegnere il computer e dove mi aspettava la foto tremenda e lucida del piatto forte del Capodanno italiano. Incrociai le braccia sul petto a sfida e sentii un brontolio sommesso salire dallo stomaco, mentre, inaspettatamente mi saliva l’acquolina in bocca.

Capisco oggi dunque che, che lo voglia o no, zampone e cotechino saranno davanti a me anche l’anno prossimo. Lo zampone già mi chiama con la sua unghietta satanica, il cotechino sta zitto e fa il palo.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

La mia adorata mamma quest'anno a Natale ha deciso di preparare un trip di bolliti misti che credevo di morire... a casa mia non ho mai visto tanta carne insieme in 27 anni di vita! Il pezzo forte? oltre a zampone e cotechino la lingua di bue...Ovviamente, ha voluto conservare il brodo derivato dalla cottura di tutto questo carname, lo ha riposto nel freezer in appositi barattoli e serviranno da scorta per i prossimi 27 anni credo. Ho deciso: l'anno prossimo faccio io!

Pluto ha detto...

ma come si fa a rinnegare il Signor Zampone ed il suo fido compare Mr Cotechino, povera fanciulla kuali tremendi traumi hai subito nel culinario mondo americano

Lajules ha detto...

Lo so, Pluto, un po' mi vergogno ad attaccare questi grandi classici, ma il dubbio rimane: sono zampone e cotechino dei nonni amorevoli o due tiranni della tavola?

cat ha detto...

e cosa avresti fatto allora, vedendo che tuo figlio, sangue del tuo sangue vegetariano, a casa dei nonni, si spolpava, rosicchiandole, le ossa bollite del maiale appena fatto fuori, che neanche obelix! come minimo lo diseredi...lui ribatte che io mi mangio le alghe e il formaggio con la muffa, che fanno schifo uguale! saluti disgustosi cat.
cos'è la roba del grasso di ginocchia e dei finti organi?, ho avuto un brivido!

Annina ha detto...

caro Pluto, ti assicuro che i traumi culinari subiti negli USA dalla Jules questa volta non c'entrano. Lo zampone di cui si questiona faceva particolare disonore alla sua razza e si è fatto preannunciare da un ributtante monoblocco di grasso uscito dalla sua busta di cottura. A parte questo, non ho simpatia per la carne sminuzzata, triturata e ricomposta, per le mousse salate ed i patè, per gli omogeneizzati di orata e per tutto le cose che potrebbero essere intere e masticabili e invece sono state ridotte ad un composto amorfo. Me le riservo per quando sarò una vecchia sdentata in ospizio.

annucci ha detto...

Certo lajules lo zampone che avevamo sulla tavola a Capodanno è stato rinchiuso nello sgabuzzino di tua sorella per tre anni, come da sua stessa ammissione, forse è per questo che nessuno ha avuto il coraggio di mangiarlo. Anzi, io mi sono offerta di mangiarne le unghie in cambio di 100€ ma nessuno ha colto la mia sfida!!
Comunque a me il cotechino, quando è buono e non quando è di infima categoria, piace un sacco.

Marco Inzitari ha detto...

Raccontare che ci mangiamo zampone, cotechino, ma anche interiora varie (sono un appassionato di trippa, lampredotto - un classico delle mie parti - etc), fa venire i brividi agli americani, con grande soddisfazione. Una sera sono stato superato, in quanto a galleria degli orrori alimentari (per l'americano, s'intende) solo da una taiwanese che raccontava di come da loro si mangiasse il cervello della scimmia, viva!

Grazie per il commento sul mio blog.

uovosodo ha detto...

concordo pienamente col giudizio sullo zampone e o cotechino,la mia è una missione,cercare tutti gli anni a natale,di convincere qualcuno a seguirmi nella campagna"zampone ti aborro"...accetto nuovi adepti....
Qualche anno fa assagiai un unico e solo cotechino degno della mia stima, lo elastai lo misi su un piedistallo di oro e pitre preziose...poi scoprii che trattavasi di ..salama da sugo...traumatizzata da allora fui

uovosodo ha detto...

...minghia...aggiungerei!

cat ha detto...

provate a raccontare ad un americano di polenta e musso, sfilacci di cavallo o coniglio in tecia, come da noi, pensare di mangiare cane o gatto!
lo conoscete "buono da mangiare" di Marvin Harris, Einaudi, racconta dei tabù alimentari e della loro origine, spesso "economica" più che animalista. Comunnque la trippa, le cervella, i rognoni and Co. non li ho mai nemmeno voluti vedere di strissio, 'notte cat

Annina ha detto...

Leggere i vostri post mi ha riportato alla mente due ricordi:
Marco Inz: la scena del cervello di scimmia offerto a pranzo in "Indiana Jones e il tempio maledetto" è (per me) una delle più ributtanti della storia del cinema!
uovosodo: la salama da sugo! Che bontà e come ho fatto a scordarla, è una delle poche eccezioni che faccio in merito a carne sminuzzata & co.

Anonimo ha detto...

Evabbè, ma allora se era avariato cosa significa tutta questa tiritera sugli zamponi!! Se trovassi una cozza avariata, me prenderei con l'impepata di cozze in quanto piatto? Non lo trovo logico.
Scusatemi, ma il "musetto" che ci danno sempre i vicini di casa in campagna in Friuli è una delle cose più buone del mondo. Naturalmente si mangia una o 2 volte all'anno, senza esagerare.
In America fanno gli schifiltosi e molti mangiano solo il petto del pollo, la capasanta si compra senza la sue parte aranciata, il filetto di pesce senza la testa, pero' le salsiccie ed i wurstel hanno lo stesso tutte le unghie e i grugni raccattati da chissà dove.
E' un paese di contraddizioni....

papapolpo ha detto...

il "partito della zampone" si ribella davanti a queste logiche filo americane sulla commestibilità di tale succulento piatto tipico dell'italico paese.
Lo straniero statunitense non passerà sui cadaveri di cotanti patriottici suini, i quali, con onore e coraggio, si scaraventano nel prestante trita-maiali per divenir delizia sopraffina.
Molti nemici molti cotechini....il nostro zampone vi schiacciera.
W il Maiale W l' Italia!

Lajules ha detto...

Papapolpo vai avanti cosi' che potresti ottenere la Frusta d'Acciaio di Dead Chef come miglior commentatore.

Anonimo ha detto...

Papapolpo, It's indeed interesting that you defend this monstrosity of a pig's foot in print while I don't remember you going for a second portion while it sat solidifying on its platter next to you.

papapolpo ha detto...

per Alec the Bee:
Ti staneremo millantatore!
Ne più mai l'invasore a stelle e strisce oserà infagare il nome di chi difende la patria la famiglia ed il maiale!
Italiani armiamoci e partite per sconfiggere in terra straniera il vile ed oltraggioso rapitore di italiche fanciulle.
Cotechino mea Lux

ps: il nostro ufficio legale si riserva di presentare formale atto di denuncia nei confronti di chiunque continui a perpetrare azione atte a calunniare e svilire l'opera e l'attività dei nostri clienti, intenti a tutelare ogni forma d'arte suina in italia e nel mondo.

solaccursio ha detto...

se proprio proprio non sapete cosa fare con zamponi e cotechini mandateli pure a me.... che ne vado assolutamente matta, come di qualunque altra cosa fatta di maiale!!!
viva il porco!!! :)